Giovedì 31 ottobre 2013 è stato diffuso il Focus su Banche e Assicurazioni del XIII Rapporto PiT Servizi, rapporto redatto ogni anno da CittadinanzAttiva, movimento attivo da oltre 35 anni per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori.
Il report si basa sui dati raccolti nel 2012 da Cittadinanza Attiva in merito ai circa 10.000 reclami e richieste di aiuto e sostegno ricevute dall’associazione nel settore del credito al consumo e delle assicurazioni.
Dal report emerge che gli “incubi” degli italiani sono principalmente prestiti, mutui e assicurazioni.
Un italiano su cinque (quindi il 20%) si è rivolto a Cittadinanzattiva nel corso del 2012 per denunciare difficoltà di accesso al credito. Di questi, nel 73% dei casi il problema era relativo a Banche e Finanziarie, e nel 27% alle compagnie di Assicurazione.
Nel corso del 2012 un milione e duecentomila famiglie hanno dichiarato di avere difficoltà ad assolvere i loro impegni creditizi, circa il 5% del totale.
Nel settore del credito al consumo, i principali problemi dichiarati sono stati quelli relativi ai prestiti finalizzati. Nel 42% dei casi infatti i cittadini hanno reclamato la mancanza di trasparenza nelle condizioni contrattuali del prestito, oltre alla mancata ricezione delle condizioni contrattuali all’atto dell’acquisto del bene. Con i prestiti finalizzati all’acquisto di un determinato bene, infatti, il consumatore firma un contratto col negoziante, il quale deve poi inviare la domanda di finanziamento alla società finanziaria collegata. E spesso accade che se il consumatore ha un ripensamento sulla richiesta del prestito, e lo vuole annullare, questa cosa non viene poi comunicata alla finanziaria, con la conseguenza che la richiesta di finanziamento diventa operativa.
Spesso i consumatori si sono rivolti a Cittadinanza Attiva anche per avere chiarimenti in merito alle differenze tra le tipologie di prestito personale e finalizzato, per sapere le procedure necessarie alla richiesta di un finanziamento o anche per capire le differenze tra le proposte di banche e società finanziarie.
In merito ai prestiti personali, questi sono stati segnalati nel 22% dei casi e le principali criticità sono state inerenti le eccessive richieste di garanzia operate dalle banche, che di conseguenza hanno generato una riduzione dell’accesso al credito.
La cessione del quinto dello stipendio è stata segnalata nel 13% dei casi, principalmente perché ha già altre rate da rimborsare o perché ha paura di non poter onerare gli impegni in caso di perdita del lavoro.
Tra chi ha ottenuto un prestito, nel 24% dei casi ci sono state lamentele riguardo il sovraindebitamento (in Italia, infatti, circa il 5% delle famiglie non riesce a far fronte al pagamento delle rate), dovuto alla perdita del posto di lavoro o anche alle pratiche scorrette attuate dagli istituti.
Le richieste di assistenza per il consolidamento del debito hanno riguardato in principal modo i rifiuti delle domande da parte degli Istituti di Credito avvenuti dopo la valutazione del merito creditizio.
Tra le difficoltà di rimborso delle rate del prestito, il 20% dei consumatori le imputa alla crisi economica che ha colpito l’Italia, alla perdita del posto di lavoro oppure ai ritardi nel pagamento dello stipendio.
Fonte dei dati “Focus su Banche e assicurazioni del XIII Rapporto PiT Servizi” http://www.cittadinanzattiva.it/primo-piano/consumatori/5511-e-io-pago-focus-banche-e-finanziarie-del-xiii-rapporto-pit-servizi.html